venerdì 30 dicembre 2011

Le migliori canzoni del 2011

Categoria principale: miglior canzone da ascoltare sul divano
[main category - best tracks 2011: song to be listened on a sofa]
Radiohead - Lotus Flower
Fleet Foxes - Helplesseness Blues
Danger Mouse e Daniele Luppi - The Theme of Rome
Decemberists - This Is Why We Fight
Beirut - The Rip Tide
Girls - Vomit    * per me pezzo dell'anno
St. Vincent - Cruel
Broken Records - Let Me Come Home



Miglior interprete maschile
[Best male vocalist]
Paul Simon - Love and Hard Times *
Bon Iver - Calgary
Peter Gabriel - San Jacinto
Tom Waits - Bad as me
Stephen Malkmus - No One Is (As I Are Be) 
Raphael Saadiq - Stone Rollin'
Butch Walker - Pretty Melody
Paul Simon - Rewrite
[si ascoltano qui]

giovedì 29 dicembre 2011

I duetti del 2011

Tony Bennet feat. Amy Winehouse, Body And Soul  *
Semplicemente il pezzo che ci ricorda che cosa non saremo più, da quando Amy non c'è.

Danger Mouse & Daniele Luppi feat. Norah Jones, Season's Tree
La voce di Norah Jones che arriva e ingioiellisce (si può dire ingioiellisce?) quello che già era il cd dell'anno (Rome) anche senza di lei.

domenica 25 dicembre 2011

e va bene: i miei 10 film di natale preferiti

1) La vita è meravigliosa, di Frank Capra
2) La carica dei 101, di Wolfgang Reitherman
3) The Nightmare Before Christmas, di Tim Burton
4) Il Grinch, di Ron Howard
5) Elf, di Jon Favreau
6) Harry ti presento Sally, di Rob Reiner
7) La fabbrica di cioccolato, di Tim Burton
8) Love Actually, di Richard Curtis
9) Edward mani di forbice, di Tim Burton
10) Regalo di Natale, di Pupi Avati

auguri a tutti

martedì 20 dicembre 2011

I ragazzi di Scorsese

Newsweek ha chiesto a Martin Scorsese - il cui nuovo film Hugo negli Usa è già uscito e in Italia no - quali siano i suoi film preferiti che abbiano dei ragazzi per protagonisti. Scorsese ha fatto un elenco di 11 kids' film. Sono questi qui:

lunedì 19 dicembre 2011

La migliore canzone italiana del 2011

Caparezza, Kevin Spacey  *
Lo spoiler cantato, l'ultima geniale invenzione di Caparezza. Più cattivo di Kaiser Soze. E se non sapete chi è Kaiser Soze, con questa canzone lui vi toglie tutto lo sfizio di vedere I soliti sospetti. La moglie del soldato ha il pisello e Bruce Willis muore in Armageddon.

Dente, Saldati
La erre moscia più arguta della canzone italiana. Che poi non è proprio moscia, ma rotante. Portami a vedere il cielo questa notte anche se è nuvolo.

venerdì 16 dicembre 2011

"Napoli è una città triste, gli somigliava"

Oggi avrebbe compiuto settant'anni Vittorio Mezzogiorno.

giovedì 15 dicembre 2011

La scienza nel pallone

Non è stata colpa di Rocchi. Lui è innocente. Va assolto. Se domenica ha visto male sulla caduta di Ibrahimovic nell'area del Bologna, la colpa è della sua maestra elementare che gli ha insegnato a leggere. Da sinistra a destra, come in tutte le lingue occidentali, consegnando così al cervello il tragitto delle informazioni "corrette". Per questo gli arbitri sono più vulnerabili sull'altro lato, per questo Rocchi e i suoi fratelli continueranno tutta la vita a fischiare più spesso fallo quando l'azione si svilupperà da destra verso a sinistra. Anche se il fallo non c'è. Come del resto sbagliano i portieri a tuffarsi in anticipo sui calci di rigore. È un gesto che va contro il regolamento, soprattutto va contro la logica. Magari non lo sanno. Quando il portiere si lancia prima che il tiratore colpisca la palla, sottraea se stesso il 15% delle possibilità di parare. Se aspettasse di vedere la direzione del tiro, la sua percentuale crescerebbe del 33%. E c'è una legge per il colpo di tacco, per il colpo di testa, per il fallo laterale, per la rovesciata.

La faccia e il metodo Spielberg

Un paio d'anni fa, di questi tempi, uscì un nuovo film del grandissimo John Woo, e non si poté fare a meno di notare che avrebbe dovuto rinunciare almeno quella volta alla sua scena preferita, ricorrente in ogni lavoro: un uomo che punta una pistola contro un altro uomo che a sua volta gli punta una pistola.

lunedì 5 dicembre 2011

Le catene all'albero di natale che scioglie il sangue dint''e vvene

Dunque succede questo. Qualcuno pubblica sul suo profilo Facebook un link a una notizia: a Napoli hanno rubato come già altre volte negli anni scorsi l'albero di Natale dalla Galleria Umberto.
Il link viene ripreso. Viene condiviso. Viene diffuso. Viene commentato. "Poteva non succedere a Napoli?". Siamo gente di merda, siamo la sfaccimma della gente. Ironia, sarcasmo, vergogna. Finché arriva la scoperta. Colpo di scena. Il link è vecchio, risale all'albero di Natale 2006, a uno dei furti già noti.
Il nuovo furto non c'è. Non è mai esistito.

venerdì 2 dicembre 2011

La scomparsa della fanciulla e altri misteri femminili

La soave Mimì aveva il dolce viso di mite circonfuso alba lunar, mentre Violetta custodiva in sé un candido e trepido desire. Traviata o ricamatrice di fiori finti che fosse, un sogno femminile così si sporgeva dagli spartiti di Verdi e Puccini fin dentro le pagine di Marcel Proust e Matilde Serao. La chiamavamo fanciulla, e ovviamente non c’è più. Svanita, sfumata, insieme alla parola stessa, al massimo sopravvissuta fra qualche riga di Alda Merini. “Un buon matrimonio era il coronamento dell’impegno assunto mettendo al mondo una figlia, nei tempi in cui il telefono pubblico a gettoni era un oggetto sufficientemente losco per fare battere il cuore: entrava nella casistica del peccato. Sono passaggi della società”.

giovedì 1 dicembre 2011

Ginulfi, l'italiano che ha parato un rigore a Pelé

Il rigore parato
da Ginulfi a Pelé
Rigore. Lo tira Pelé. «Parte e mi fa una finta. Sposta il corpo verso sinistra perché voleva mandarmi a destra, io mi lancio dall'altra parte e gliela prendo. Con la mano aperta». Alberto Ginulfi ha venduto pesce al mercato dai dodici ai vent'anni. All'alba, dietro il bancone della zia. Una volta raccontò a Sandro Ciotti che la mattina, assonnato, sbagliava a dare il resto. Ma la sera che parò un rigore a Pelé, gli occhi li teneva aperti eccome. L'unico italiano a esserci riuscito. «Noi eravamo una Rometta, loro il grande Santos. Un po' come se ora ci fosse Catania-Barcellona». Oggi Ginulfi compie settant'anni, e di certo sono meno le volte in cui ha raccontato la parata più famosa della vita sua. Persino adesso, davanti al camino spento nella casa di Castel Gandolfo, parla di quel 3 marzo del '72 senza vanità, quasi con impaccio.