martedì 31 gennaio 2012

La religione del BeyBlade

Tirare forte non basta, e spesso non aiuta nemmeno. Figurarsi se può andar bene lanciare alla cieca, vada come vada. Lo sa bene ogni padre puntualmente battuto da un figlio settenne, che non si deve gettare il BeyBlade al centro dell’arena senza una strategia. Sbagliato. E’ l’errore più grave. Si paga. C’è un lancio per difendersi, uno per attaccare e sbattere l’avversario fuori dallo stadio in pochi istanti, oppure quello di durata, quando la punta fa poco attrito con la base, e allora si gira e si gira e si gira. Mano ferma, questo è certo. Anche per i tiri più elementari. Il resto lo fa l’esperienza.
Quando il primo BeyBlade venne lanciato una dozzina d’anni fa, nessuno avrebbe immaginato che un giorno si sarebbe arrivati ai campionati mondiali, il prossimo è in Canada il 25 marzo. In Italia sono appena partite le selezioni regionali, domani a Milano Palermo e Genova, il 4 febbraio a Napoli e Treviso, l’11 a Roma Pisa Cagliari e Bari (le iscrizioni su www.beybladeitalia.it); poi la finale per il titolo italiano, valido come selezione per il mondiale, il 25 febbraio a Roma.

martedì 24 gennaio 2012

Quello che le donne ridicono

A quattro anni di distanza dall'ultimo, oggi esce il nuovo disco di Fiorella Mannoia.
Io dico ancora disco: bisogna farsene una ragione. Si intitola Sud, e il singolo Io non ho paura (scritto da Bungaro) ha una costruzione e un arrangiamento alla Elisa. Del resto parliamo un'altra volta.
E' curioso che negli stessi giorni Enrico Ruggeri - nuovo disco pure lui: "Le canzoni ai testimoni" - consegni un grande successo di Fiorella Mannoia alla voce di L'Aura.

Altre cose simili
Donne du-du-du

Perché sfigato è una brutta parola

Sfigato è una brutta parola, molto brutta.
A me fa venire in mente il bullismo. Del bullismo è una parola chiave. Me lo evoca. Me lo mette davanti agli occhi.
E' una parola che esiste perché esistono i supermegastrafichissimi che la brandiscono, come stessero ancora scendendo le scale della scuola media dopo la campanella; gente che la impugna come un'arma, consapevole del fatto che non sarà usata contro di loro. Chi potrebbe, d'altronde.
Sfigato è una parola che racconta il conflitto di classe. Non che mi dispiaccia: giacché ne testimonia l'esistenza.

giovedì 19 gennaio 2012

Il più grande guardalinee italiano di tutti i tempi

Oggi Roberto Beccantini scrive per la Gazzetta una meravigliosa analisi su Maradona, Messi e il guardalinee Copelli che ha sbagliato a segnalare il fuorigioco di Motta nel derby.
In sostanza, scrive Beccantini, ai tempi di Maradona le regole del calcio tutelavano molto i difensori; ma dopo il bruttissimo mondiale in Italia, Blatter le ha cambiate per tutelare di più gli attaccanti (il retropassaggio al portiere, il fallo da ultimo uomo, lo "stupro" del fuorigioco - lui lo chiama così); e di questo "bendidio" (cit.) si sta giovando Messi.
Molto molto molto interessante.
Con un passaggio che va consegnato alla storia.
C'è stato un periodo in cui, quando Franco Baresi alzava il braccio in piazza Duomo, era fuorigioco fino a piazza Navona. 

mercoledì 18 gennaio 2012

Lo stato selvaggio dei Maccabei

Come il bere solo vino e anche il bere solo acqua è dannoso, e viceversa come il vino mescolato con acqua è amabile e procura un delizioso piacere, così l'arte di ben disporre l'argomento delizia gli orecchi di coloro a cui capita di leggere la composizione. E qui concludo (2 Maccabei, 15, 37-39)



Sarà anche presto per trovare l'album dell'anno, ma Given to the Wild dei Maccabees si inserisce certamente fin da adesso fra i candidati.
Le 5  cose essenziali da sapere sono:
1) La band di Londra è al suo terzo disco e ha un nome che deriva da due libri dell'Antico Testamento, perché quando dovevano scegliersene uno si misero a sfogliare la Bibbia. Significa che avrebbero potuto pure chiamarsi i Salmi, oppure i Siracidi, che il libro è ancor più bello. Solo Genesis no, perché i Genesis c'erano già.

lunedì 16 gennaio 2012

Quei bravi papà

Nel giorno in cui Martin Scorsese vince il Golden Globe per la regia,
si aggiudica contemporaneamente pure il premio per la miglior frase, riferendo il pensiero di sua moglie su "Hugo Cabret"
 sua moglie si aggiudica quello per la migliore frase fra le pareti di casa
"Perché non fai un film che per una volta possa vedere anche nostra figlia?"

martedì 10 gennaio 2012

Fenomenologia della colica renale

Un immaginario consulente di santa romana chiesa per il proselitismo e il reclutamento di nuovi fedeli dovrebbe puntare tutto sulla colica renale.
Tutto.
Dovrebbe commissionare spot e lanciare campagne di volantinaggio basate esclusivamente sulla colica renale. Invece la chiesa cattolica lo ignora. La sottovaluta. Non la considera per ciò che è. Un micidiale strumento per la conversione e l'avvicinamento a Dio.

domenica 1 gennaio 2012

I Maya, la Kodak e la fine del mondo

E insomma un paio di mesi fa passa da Roma uno sciamano. Uno che si presenta come custode degli antichi messaggi dei Maya. Si chiama Quetza Sha. Un quarantacinquenne simpatico, sereno, uno che nei villaggi d'estate non sarebbe il capo animatore, nè l'istrutture di balli latino americani, forse lo metterebbero ai corsi di canoa. Immagino. Arriva a Roma e se ne sta in giro a tenere un po' di conferenze sulla fine del mondo, il 21 dicembre 2012, i pianeti che si allineano, il ritorno del serpente piumato. Il suo campo. Alloggia in una villetta riparata nella zona nord, riceve persone e accende candele d'incenso per scacciare le negatività, spiega che il mondo non finirà, che abbiamo capito male, che i Maya non dicevano questo.
Ha una bella storia personale. Mi racconta di un'infanzia trascorsa senza troppi giochi, tutta immersa fra templi, pietre sacre, suo nonno antico sacerdote, lui che a 16 anni un giorno dice alla madre di sentire le voci, e la madre che gli risponde Inventane un'altra per non andare a scuola, poi lo manda dal medico.