lunedì 21 luglio 2014

Vedrai che uno arriverà

NON c'è in Italia sport più del ciclismo adatto alla pagina scritta, al racconto puro, a quel registro che per intendersi negli Stati Uniti il cinema riserva alla boxe. All'epos della bicicletta si sono dedicati, tra gli altri, Vasco Pratolini, Alfonso Gatto, Dino Buzzati e Anna Maria Ortese. Ora, i giornalisti Giorgio Burreddu e Alessandra Giardini ricostruiscono una geografia ragionata del ciclismo componendo una sorta di atlante dei suoi luoghi immortali: la foresta di Arenberg che è il cuore della Parigi-Roubaix, il paesaggio lunare del Mont Ventoux, lo strappo esile e farabutto del Poggio, dove si decide chi perde la Milano-Sanremo. Un suggestivo intreccio di strade e di campioni, con la fatica di stabilire chi ha reso celebre chi, e una raccolta di definizioni e frasi celebri su ogni colle, montagna o circuito narrato. Un lavoro pieno di cura e di dettagli, del resto il ciclismo è passione. Prefazione di Mario Sconcerti.

(Repubblica, 20 luglio 2014)

Nessun commento: